"Pendici di rocce verso l'orizzonte di sud ovest,

lago di terre e d'acqua"


(Anonimo)



     Se, nella tarda calura estiva, sali verso le rovine di Adranone e, nel riprendere fiato, ti volgerai a sud ovest, là dove il sole permette lo sguardo, tra la vastità del paesaggio c'è una macchia d'azzurro.


   Il Lago sta lì, come un'oasi... ed è come un miraggio, e se potessi tornare indietro nel tempo, lo vedresti evaporare.


   Era un Lago di terre, quando l'arsura dei terreni convinse un po' tutti a raccogliere quella beata acqua... il Lago Arancio.


   Proprio in quel punto, la famiglia Sciamè aveva un tozzo di terra secca, ma i papaveri rossi, a giugno, erano uno spettacolo... tra le spighe striminzite.


   L'acqua sommerse quella terra e cominciarono a nascere "I fiori del Lago".


Audenzio D'Angelo